Aggiornamento del 14/02/2020. | Autore: Redazione Duepuntozero
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 514 del 15 gennaio 2020, ha statuito che la responsabilità di un’azienda sanitaria per il danno derivato ad un paziente dal ritardo nella diagnosi di una malattia va valutata sulla base della percentuale in cui l’intervento tempestivo avrebbe potuto ridurre il danno. In particolare, nel caso la vittima presenti una patologia preesistente e la condotta omissiva del medico abbia concausato il consolidarsi di postumi più gravi – a causa dell’errata e/o omessa diagnosi – la struttura sanitaria non risponde del danno complessivamente inteso, dovendosi applicare il criterio di causalità giuridica ed ascrivere all’autore dell’illecito solo la percentuale di responsabilità relativa al peggioramento delle condizioni del malato e della situazione preesistente.
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Domenico Spinazzola
Redazione Duepuntozero
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