La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 16402 del 10 giugno 2021, ha chiarito che, in tema di violazione dei dati personali, il danno non patrimoniale risarcibile ai sensi dell’art. 15 del D.lgs. n. 196/2003 (Codice della privacy), pur determinato da una lesione del diritto fondamentale alla protezione dei dati personali tutelato dagli artt. 2 e 21 Cost. e dall’art. 8 CEDU, non si sottrae alla verifica della “gravità della lesione” e della “serietà del danno”.
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