Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 6251 del 20 settembre 2019, ha introdotto importanti precisazioni sul tema dell’individuazione del momento dal quale decorre il termine per l’impugnazione del provvedimento di aggiudicazione conclusivo di un appalto pubblico ex art. 120 c.p.a., nel caso in cui il soggetto leso dichiari di aver avuto conoscenza degli atti della procedura e dei relativi vizi solamente a seguito di accesso ai documenti. Come precisato dai giudici amministrativi, il suddetto termine di impugnazione decorre dall’intervenuta c.d. piena conoscenza di cui all’art. 41, comma II, c.p.a. solo se l’interessato sia in grado di percepire i profili di lesività per la propria sfera giuridica dell’atto amministrativo e, nell’ipotesi di provvedimento di aggiudicazione di una procedura di gara, è necessario che il concorrente abbia acquisito piena contezza del nominativo dell’aggiudicatario e del carattere definitivo dell’aggiudicazione.
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