Come chiarito dalla Suprema Corte con ordinanza n. 11526 dell’11 maggio 2017, la stessa giurisprudenza di legittimità, in materia di responsabilità ex art. 2051 c.c., ha messo in evidenza due aspetti di fondamentale importanza: da un lato, il concetto di prevedibilità dell’evento dannoso e, dall’altro, quello del dovere di cautela da parte del soggetto che entra in contatto con la cosa. Il concetto di prevedibilità è stato definito quale concreta possibilità per l’utente danneggiato di percepire o prevedere con l’ordinaria diligenza la situazione di pericolo; pertanto, ove tale pericolo sia visibile, si richiede dal soggetto che entra in contatto con la cosa un grado maggiore di attenzione, proprio perché la situazione di rischio è percepibile con l’ordinaria diligenza.
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