La Corte di Cassazione ha da tempo affermato il principio secondo cui, con riferimento all’imposta comunale sugli immobili, l’obbligo motivazionale dell’atto di accertamento deve ritenersi adempiuto tutte le volte in cui il contribuente sia stato posto in grado di conoscere la pretesa tributaria nei suoi elementi essenziali e, quindi, di contestare efficacemente l’an ed il quantum dell’imposta stessa, in conformità con quanto disposto dall’art. 7 della L. n. 212 del 2000 che, infatti, prescrive che negli atti dell’amministrazione finanziaria siano indicati “i presupposti di fatto e le ragioni giuridiche che hanno determinato la decisione dell’amministrazione”.
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