Il difficile equilibrio tra libertà economiche e diritti sociali dei lavoratori costituisce un tema centrale nel lungo processo di costruzione dell’ordinamento politico, sociale e giuridico dell’Unione europea.
Negli ultimi anni, la globalizzazione e la competitività dei mercati hanno richiesto una maggiore flessibilità nel mondo del lavoro, con pesanti ricadute a livello sociale.
La dimensione transnazionale delle imprese e l’assenza di una disciplina giuslavoristica uniforme a livello internazionale hanno portato alla luce una serie di problematiche legate alla libera circolazione dei lavoratori come il fenomeno del dumping sociale.
Al fine di contrastare le pratiche di concorrenza al ribasso nel mercato del lavoro, l’Unione Europea è intervenuta per disciplinare l’istituto del distacco transnazionale, cercando di assicurare l’applicazione delle medesime condizioni ai lavoratori che si trovino a svolgere delle prestazioni in uno Stato membro diverso da quello di provenienza.
Il distacco transnazionale – disciplinato inizialmente della Direttiva 96/71/CE (c.d.
Direttiva madre) – è stato recentemente rivisitato dalla Direttiva 2014/67/UE (c.d.
Enforcement) con l’obiettivo di trovare un punto di equilibrio tra l’attuazione dei principi di libera circolazione delle persone e di libera prestazione di servizi con l’esigenza di protezione dei lavoratori.
L’Autore, nell’analizzare la normativa lavoristica eurounitaria ed internazionale, si prefigge lo scopo di accertare se essa contribuisca alla riduzione di pratiche di “abuso del diritto”, di dumping sociale o di sfruttamento della manodopera, con riferimento ai rapporti di lavoro aventi caratteristiche di transnazionalità.
PAOLO AMATO, avvocato del Foro di Roma e partner di Linee Legali, è vice presidente di Ladvisory S.r.L., società specializzata in servizi dedicati all’impresa.
Dottore di Ricerca in Studi Giuridici Comparati ed Europei, è membro della “International Labour and Employment Relations Association”, istituita in seno alla “International Labour Organisation” (ILO).
Docente presso Università italiane ed Istituti di specializzazione privati, è autore di numerose pubblicazioni in materia di diritto del lavoro e diritto europeo.
La collana Ethica si compone di alcuni pregevoli contributi realizzati da studiosi che nei rispettivi campi di ricerca si sono distinti per l’originalità delle idee, la forza delle argomentazioni e l’attuazione concreta delle loro visioni.
I temi spaziano dalla filosofia all’economia, dal diritto alla storia, passando attraverso l’impresa e l’impatto delle nuove tecnologie sulla società contemporanea.
Ogni volume della collana sarà venduto ad un prezzo simbolico e i proventi saranno destinati a finanziare una borsa di studio istituita a favore dell’Università degli Studi di Bari, poiché l’etica è figlia di uno studio profondo e rigoroso.
Siamo orgogliosi di questa iniziativa così come di poche altre cose nella nostra storia editoriale.
Giuseppe Calabrese
Direttore editoriale Duepuntozero