L’emergenza globale sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus richiede uno sforzo inedito da parte delle istituzioni e dei cittadini. Il ricorso alla decretazione di urgenza impone, non solo ai giuristi, il compito di “riordinare” e chiarire le disposizioni contenute nella ormai quotidiana produzione normativa del governo.
Tra le più importanti misure spicca il decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 recante
«Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19», composto da 127 articoli, non sempre ben formulati e di facile lettura da parte dell’interprete. Il cosiddetto decreto-legge
“Cura Italia” contiene una serie di misure per famiglie, lavoratori e imprese volte a fronteggiare l’emergenza economica scaturita in seguito alla diffusione globale del coronavirus.
Gli autori analizzano in modo dettagliato il contenuto dei provvedimenti connessi all’emergenza COVID-19, tra cui le misure di sostegno al lavoro, le prestazioni previdenziali e assicurative, senza tralasciare gli interventi straordinari previsti in materia di lavoro agile, gli strumenti di sostegno alle imprese, alle famiglie e le misure in materia fiscale. A ciò si aggiunge una disamina sulla tutela delle persone vulnerabili, dei minorenni, sui contratti di locazione ad uso abitativo e commerciale e sugli adempimenti connessi alla sicurezza sul lavoro.