Nell’immediato secondo dopoguerra e ancor prima dell’approvazione della Costituzione repubblicana, Luigi Einaudi osservava: «Gli uomini vogliono istintivamente rendersi ragione del perché pagano; e se quella ragione non è spiegata chiaramente, gridano all’ingiustizia. La credenza nella Monarchia o nella Repubblica, in una o due Camere, in un Presidente eletto dal popolo o da un’assemblea o, come in qualche tempo e Paese accadde, estratto a sorte, è un atto di fede. Ma la credenza nell’imposta sul reddito, sul patrimonio, o sulle eredità o sui consumi non è un atto di fede. Può essere un atto di forza o di prepotenza, ma il ceto politico che se ne rende colpevole si sforza sempre di trovare una ragione al suo atto, anche se deriva soltanto dalla volontà di far pagare ai ceti dominati i mezzi del proprio sostentamento. Spesso, non più oggi che in passato, vuole deliberatamente essere un atto razionale».
Il percorso verso un Fisco etico non può prescindere da un’analisi dei rapporti tra Fisco e contribuente, che devono essere rivolti al raggiungimento della Giustizia tributaria attraverso la parità delle armi. L’Autore – nel presentare il bilancio della sua ultraquarantennale attività di docente di Diritto tributario – afferma che con “parità delle armi” non si intende abolire la Potestà impositiva dello Stato, bensì garantire il rispetto delle regole, e cioè della normativa tributaria, scaturenti dai principi generali dell’ordinamento tributario.Luigi Ferlazzo Natoli, professore emerito di Diritto tributario nell’Università di Messina, già Preside della facoltà di Economia dal 2004 al 2011, è autore di centinaia di scritti giuridici, tra i quali: Fattispecie tributaria e capacità contributiva (Milano 1979); Le plusvalenze speculative (Milano, 1984); Diritto tributario, (Milano, 2010); Letteratura e Diritto. Scritti su Salvatore Pugliatti (Milano, 2002); Nel segno del destino. Vita di Salvatore Pugliatti (Catanzaro, 2007); Il diritto dei fini ma non dei principi (Bari, 2016). Ed, inoltre, è autore di scritti di letteratura ed arte.
La collana Ethica si compone di alcuni pregevoli contributi realizzati da studiosi che nei rispettivi campi di ricerca si sono distinti per l’originalità delle idee, la forza delle argomentazioni e l’attuazione concreta delle loro visioni.
I temi spaziano dalla filosofia all’economia, dal diritto alla storia, passando attraverso l’impresa e l’impatto delle nuove tecnologie sulla società contemporanea.
Ogni volume della collana sarà venduto ad un prezzo simbolico e i proventi saranno destinati a finanziare una borsa di studio istituita a favore dell’Università degli Studi di Bari, poiché l’etica è figlia di uno studio profondo e rigoroso.
Siamo orgogliosi di questa iniziativa così come di poche altre cose nella nostra storia editoriale.
Giuseppe Calabrese
Direttore editoriale Duepuntozero
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