La Corte di Cassazione, con sentenza n. 17552 del 6 maggio 2021, ha chiarito che, potendosi riconoscere natura di documenti ex art. 234 c.p.p. ai ‘messaggi whatsapp’ e agli sms conservati nella memoria di un telefono cellulare, è legittima la loro acquisizione mediante riproduzione fotografica, non trovando applicazione la disciplina delle intercettazioni né quella che regola l’acquisizione della corrispondenza ai sensi dell’art. 254 c.p.p.: non si versa, infatti, in un caso di captazione di un flusso di comunicazioni in corso, ma nella mera documentazione ex post di tali flussi.
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